TACERE o NON TACERE: questo il dilemma di
oggi. |
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C’era una volta il silenzio o meglio il sussurro:
dire o non dire sottovoce mezze frasi, qualche parola, un cenno, un
gesto ………………..
Una specie di omertà collettiva, che copriva gli
accadimenti più scottanti della famiglia, del vicinato, del paese.
Tutto in gran silenzio o, appunto, appena
sussurrato!
Il giudizio era inequivocabilmente intrinseco nel
sussurro: "Vergogna"! Non specificando, naturalmente, a chi
si riferisse la vergogna, se alla vittima o al carnefice.
Così si preferiva seppellire tutto, subire
l’ignominia, facendo finta che niente fosse successo, perché
l’andare a fondo alla questione poteva sconvolgere gli equilibri ben
stabiliti negli ambiti familiari, parrocchiali, sociali, etc.
Cultura da medioevo si diceva da ogni parte!
Urgeva un radicale cambiamento!
Ed ecco istituzioni, famiglie, comunità
ecclesiali ed ogni genere di informazione e di mezzi di
comunicazione, con appositi programmi e rubriche, tutti a dare forti
messaggi e consigli di "educazione alla denuncia".
Si è andato così forzando l’atavico senso di
pudore, insito in queste vittime innocenti di abusi e violenze, che,
lottando con i propri sensi di colpa ed il desiderio di giustizia,
maturano, finalmente, il coraggio della denuncia.
Ma cosa succede quando questi fatti vengono alla
luce?
Si pensa ad un frutto della fantasia o di una
psicosi collettiva.
Si dimentica che c’è qualcuno che soffre, che ha
sofferto gli abusi nel proprio corpo e la violenza nella propria
anima.
Si dimentica lo sforzo che hanno dovuto fare ed
il coraggio che hanno dovuto avere queste famiglie, che hanno
denunciato i fatti accaduti ai propri cari.
Purtroppo, ciò che sembrava l’azione più semplice
e più giusta da fare, così auspicabile da ogni parte, si rivela,
invece, un vero fallimento.
I fatti più intimi, più fragili, vengono
sbandierati ai quattro venti. I sensi di colpa si rafforzano del
dubbio di aver dato "l’innocenza" in pasto all’opinione pubblica.
Ma in che società viviamo?
I fatti accaduti a Rignano Flaminio colpiscono
profondamente, lasciando un amaro in bocca e tanto da pensare.
E’ possibile che ci siano persone in grado di far
del male a dei bambini?
E’ possibile che ciò sia successo proprio in una
scuola?
E’ possibile che non si riescano a trovare prove
oggettive che confermino che i fatti siano veramente accaduti?
E’ possibile che dei genitori abbiano compiuto un
passo così importante di denuncia in modo leggero e senza pensare
alle conseguenze?