GIORNATA
MONDIALE DI PREGHIERA 2007
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Uniti sotto la
tenda di Dio
Liturgia preparata dalle sorelle del Paraguay
Salutiamoci
in guaranì: Nandejàra tanderovasà che significa "Dio ti
benedica" |
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Domenica 11
marzo 2007 le donne della nostra chiesa insieme alle
donne della chiesa valdese di Marsala si sono ritrovate
per un culto tutto al femminile, in occasione della
"Giornata Mondiale di Preghiera" , con una liturgia
preparata dalle donne delle chiese evangeliche del
Paraguay. Si è richiamata la condizione di vita , il
lavoro, le tradizioni e l'ambiente delle donne del
Paraguay, con testimonianze lette per l'occasione. |
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E'
stata raccolta una colletta per sostenere il
progetto della realizzazione di un locale per la
tutela e la commercializzazione delle attività
artigianali delle donne paraguayane. |
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l tema della
liturgia : "Uniti sotto la tenda di Dio" con letture
di Genesi 18: 1 - 15 ed Efesini 4: 1 -16 è stato meditato
dalla sorella Giusi Caradonna che commentando Paolo dice che
l’unità del corpo può diventare realtà solo quando
tutti i credenti si mettono al servizio gli uni gli altri
attraverso l’esercizio dei propri doni.
L'unità si basa sulla fede
comune in Gesù Cristo. Possiamo vivere in paesi diversi,
avere culture e pratiche religiose diverse, personalità e
doni differenti, ma se ci sottomettiamo alla Signoria di
Cristo saremo uniti dal suo Spirito e ci ameremo
reciprocamente rispettandoci e incoraggiandoci. Non si
tratta solo di unità esteriore di tipo organizzativo ma di
unità nella fede, nello Spirito, nell’amore e nel mutuo
sostegno. E’ fondamentale ricordare che come credenti
abbiamo bisogno dell’incoraggiamento continuo gli uni degli
altri, dell’aiuto, della consolazione, dell’esortazione e
della protezione dell’altro. Quando l’amore di Dio è
visibile tra sorelle e fratelli, allora anche l’unità
diventa qualcosa di visibile. Se seguiamo la verità
nell’"amore”, quando saremo uniti in Cristo, riconciliati
con Dio e con gli "altri", saremo portatori di un potente
messaggio d’amore, unità e riconciliazione tra popoli e
nazioni. |
La nostra sfida è di mettere
a disposizione del Signore i nostri doni, noi stessi, il
nostro tempo, il nostro amore, la nostra vita. E' la sfida di
tutti in quanto credenti e, per tornare al nostro culto
speciale, realizzato e condotto tutto da donne; è la sfida
anche di noi donne.
Il tema “Uniti
sotto la tenda di Dio” ci aiuta a comprendere la benignità
del Signore. E’ un mantello che non si vede ma che ci
protegge portando gioia, felicità, pace, tranquillità e
speranza. Abramo e Sara sono stati protetti dal mantello di
Dio. Lo stesso Dio ogni giorno protegge tutte e tutti noi
quando la realtà cancella la speranza. Quello che sembrava
impossibile diventa reale. Malgrado le nostre imperfezioni
Dio ci riceve e ci assegna dei compiti, delle missioni per
realizzare il suo piano. |
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Le sorelle del comitato del
Paraguay hanno scelto come simbolo di unità il "nanduti "
che tradotto vuol dire “ragnatela”, pizzo tipico
del loro paese. Per realizzarlo è necessario costruire un
telaio su cui viene tesa una tela che fungerà da supporto al
pizzo. Come il nanduti ha bisogno di una base solida per
essere realizzato, così per realizzare l’unità dei cristiani
c’è bisogno di Gesù Cristo e di persone pazienti che possano
tessere una rete di unità. La cornice con la tela tesa è
sempre pronta, Dio è sempre presente, tocca a noi iniziare o
continuare a ricamare. L’unità cresce solamente quando
cresce la capacità di |
accettare le differenze
degli altri. I diversi colori delle tradizioni e confessioni
che l’umanità ha creato possono essere
mantenuti, le
diversità possono essere parte integrante di un enorme
nanduti nel piano di Dio per il nostro mondo. |
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Breve
storia della Giornata Mondiale di Preghiera
Il primo venerdì di marzo, in 180
paesi si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera. Questa
iniziativa è nata più di cento anni fa ad opera di Mary Ellen James,
presidente del comitato delle donne delle Chiese Presbiteriane negli
Stati Uniti.
Il suo paese era diviso e soffriva
ancora delle conseguenza della guerra civile. Uomini e donne
dell’Asia e dell’Europa emigravano verso quella terra alla ricerca
di un avvenire migliore, ma per molti di loro vi era ancora più
miseria. In questa situazione Mary Ellen James pensa di organizzare
una giornata di preghiera. La sua convinzione era che una preghiera
comunitaria avesse la forza di trasformare questa realtà. Ancora
oggi lo scopo di questa giornata è di essere in comunione con altre
sorelle di tutto il mondo per pregare per i popoli che ancora soffrono
ingiustizie e violenze.
Da allora il movimento si estese
fino a diventare un movimento mondiale ed ecumenico. E’ una finestra
sul mondo, in quanto la liturgia viene preparata, ogni anno, da un
paese diverso. E’ un momento in cui si vive l’ecumenismo.
In Italia si
è costituito il comitato “Giornata Mondiale di Preghiera” (GMP) con
sede in Roma, presso i locali della Federazione delle Chiese
Evangeliche in Italia. Il comitato che comprende rappresentati
evangeliche , cattoliche e ortodosse, mantiene relazioni di
cooperazione con organizzazioni similari femminili
cristiani con la finalità di sensibilizzare le chiese cristiane
verso una giornata di preghiera annuale in favore delle donne e
promuovere iniziative per il miglioramento delle loro condizioni di
vita.
Tre sono i
momenti che caratterizzano questa giornata:
Informarsi: la
liturgia viene preparata, ogni anno, da donne di un paese diverso.
Pregare: riunirsi
per pregare insieme a sorelle lontane, per sorelle lontane sia
culturalmente che
geograficamente.
Agire: la
colletta è un segno tangibile della solidarietà. |
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Voi tutti
siete figli di Dio per la fede in Gesù Cristo. Gal. 3:26
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